10 domande a… Fulvia Caligiuri, senatrice di Forza Italia

pubblicato da Redazione

Fulvia Caligiuri, In Senato dal 31 luglio ed imprenditrice agricola da sempre, 46 anni ben portati e componente della Commissione Agricoltura, eletta in Forza Italia e subentrata a Matteo Salvini dopo una lunga ed estenuante battaglia per far valere il proprio diritto di essere eletta in seguito agli evidenti e palesi errori di trascrizione dei voti nei verbali elettorali, pronta con il pragmatismo delle donne e dell’essere imprenditrice ad impegnarsi con il suo ruolo istituzionale per la Calabria ed i calabresi.

1) Il 31 luglio scorso il suo ingresso al Senato….

“E’ stato un giorno indimenticabile. Ero dall’intera giornata al loggione riservato la pubblico, erano circa le 18.00 e mi giunge, inaspettato, il messaggio che si sarebbe passato a discutere il caso Calabria. Velocissimamente, nell’arco di qualche minuto, si è arrivati all’elezione e alla proclamazione. E’ giunto il commesso in loggione e mi ha comunicato di scendere in aula. Una fortissima emozione mista a grande entusiasmo. Una sensazione di grande responsabilità ed anche di grande orgoglio.

2) Il primo tema che ha affrontato da Senatrice…

“il 3 agosto, appena entrata a far parte della Commissione Agricoltura, un ambiente di lavoro sereno nel quale mi sento a casa mia, si è discusso di ristrutturazione dell’Agea, e di altri argomenti del settore. Sono fermamente convinta che l’Agricoltura ed il Turismo possono e devono rappresentare il futuro reale della Calabria. Ed è in questo che vorrei dare un impulso ed un concreto contributo”.

3) Quale iniziativa specifica per l’agricoltura….

“Un tema che mi sta particolarmente a cuore è quello del caporalato. E’ dl tutto ovvio che il caporalato legato allo sfruttamento dell’immigrazione e alla mancata sicurezza deve essere fortemente condannato, ma le aziende agricole che rispettano le normative non possono poi reggere dei prezzi di mercato di 60 – 65 centesimi di euro per un Kg di pesche, solo per fare un esempio, che non coprono neanche i costi della raccolta. E questo vale per tutta l’ortofrutta. La GDO dovrebbe pagare dell cifre che dovrebbero essere stabilite dallo Stato per legge. Dei “prezzi minimi garantiti”, al di sotto dei quali non si dovrebbe scendere. Ciò consentirebbe a chi lavora onestamente e chi lavora osservando tutte le leggi del settore di poter sopravvivere nel mercato”.

4) Cosa fare, nello specifico, per l’agricoltura in Calabria….

“Innanzitutto ripartire dalle infrastrutture che sono il grande gap irrisolto della Calabria. Non è possibile mantenere uno svantaggio del genere rispetto ad altre regioni ed altri territori. Sono una convinta Europeista ma le regole devono valere veramente per tutti. Quando si sostiene che le frontiere sono aperte dobbiamo, nel contempo, avere anche le stesse opportunità e le stesse possibilità. L’olio prodotto in Spagna o in Tunisia costa molto di meno che in Italia e se il consumatore è portato a comprare olio che costa di meno il consumatore deve anche sapere che per l’olio prodotto in alcuni paesi vi è un controllo sanitario quasi inesistente con il rischio che ne consegue per la salute dell’acquirente, mentre l’olio prodotto in Calabria che sostiene innumerevoli controlli è soggetto a maggiori costi di produzione. Anche le regole dell’Europa non vanno bene. Dobbiamo garantire che tutti gli Stati abbiano le medesime possibilità. L’olio tunisino che costa molto di meno come quello spagnolo con regole sanitarie diverse, magari con l’uso di sostanze nocive da noi vietate, non è una situazione che può essere ancora tollerata”.

5) Sei senatrice di Forza Italia, cosa pensi del momento attuale che attraversa il partito….

“Penso che Forza Italia abbia la necessità di un restyling. ovviamente una riorganizzazione che preveda sempre la guida di Silvio Berlusconi. Quello che deve far riflettere è che, al di là delle varie collocazioni, all’interno del centrodestra, quando Forza Italia vantava percentuali altissime ha sempre rispettato gli altri partiti alleati della coalizione con pari dignità, con gli stessi diritti e gli stessi doveri. Mi auguro che si possa ritornare ad un centrodestra unito e coeso e con idee in comune. Del resto tanti sono i comuni e le Regioni ben governate da un centrodestra unito e compatto”.

6) Qual’è la tua idea sulle prossime regionali…

“Mi auguro, anzi sono certa, che il centrodestra sarà unito e compatto su un solo nome di candidato a Governatore e spero che questo possa avvenire quanto prima possibile anche per dare spazio e tempo a chi vuole cimentarsi in prima persona nella campagna elettorale”.

7) Questo nome è quello di Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza….

“Forza Italia all’incontro del comitato regionale ha votato all’unanimità il nome di Mario Occhiuto. Ero personalmente presente all’incontro. Finora per Forza Italia è così. Mi auguro che si arrivi a tale convergenza per tutti i partiti che compongono la coalizione di centrodestra. Uniti possiamo vincere per come abbiamo vinto in tutte le Regioni nelle quali si è votato sinora”.

8) Come pensi di poter da senatrice contribuire alla tua Regione…

“Ho sempre pensato alle filiere istituzionali quali strumenti essenziali per poter agire sul territorio in modo concreto. Le filiere le ritenevo e le ritengo fondamentali da imprenditrice agricola e le ritengo necessarie e fondamentali ancor più da senatrice”.

9) E sui fondi della Comunità Europea nel campo agricolo…

“In Italia non funzionando una filiera istituzionale a dovere spesso i progetti non vanno a buon fine. spesso la spesa è automatica per tante aziende di piccole dimensioni. Una spesa distribuita a pioggia, eccessivamente parcellizzata che, nel lungo periodo, non incide in modo strutturale sul territorio. Progetti che per i giovani prevedono fino a 50.000 euro a fondo perduto per i giovani agricoltori che, senza essere seguiti ed accompagnati nel tempo necessario per potersi inserire nel mercato e mi riferisco ad almeno per i primi tre anni, finiscono spesso nel trasformarsi in imprese senza futuro, con beve durata. Basta analizzare gli indici come quello dell’occupazione complessiva e ci si rende conto che nel tempo rimane ben poco”.

10) Quale futuro per i nostri giovani nella terra di Calabria…

“Tanti sono i giovani che si sono avvicinati negli ultimi anni al mondo dell’agricoltura. Mi auguro che il governo regionale così come quello nazionale possano aiutare i giovani che hanno la necessità di essere seguiti nel tempo per poi ritrovare da soli il loro naturale sbocco nel mondo della produzione e della vendita dei prodotti agricoli. Il problema che permane e sembra essere insormontabile nelle nostre latitudini è quello dell’oggettiva difficoltà di fare cooperativa, di stare insieme, come invece accade altrove. E’ necessario stare intorno all’impresa e non essere una controparte come spesso accade con le istituzioni. Le istituzioni e soprattutto la pressante burocrazia che le caratterizza dovrebbero accompagnare le imprese e l’imprenditore nel raggiungere l’obiettivo di produzione, di crescita e di creazione della ricchezza che poi si moltiplica sul territorio. Invece troppo spesso le istituzioni rappresentano degli ostacoli per le imprese. Devono divenire amici e collaboratori per un percorso comune. E’ necessario un grande sbalzo e cambiamento anche e soprattutto culturale. Spesso ci troviamo dinanzi ad una burocrazia immobile che ostacola il futuro. Il mio impegno da senatrice sarà anche quello di contribuire a snellire l’eccessiva burocrazia e sarà anche quello di contribuire a rendere più facile più duraturo l’ingresso dei giovani che vogliono cimentarsi nelle imprese agricole e turistiche, che, come ho già detto, possono essere il pilastro per la crescita della nostra Calabria”.

Gianfranco Bonofiglio

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