Coronavirus, gli angeli della ricerca, tantissimi i calabresi

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio

Ha avuto grande risalto sui quotidiani di Brescia la notizia che una ricercatrice ha isolato la mappa genetica del virus di un paziente. L’importante risultato è stato ottenuto nel Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Università degli Studi di Brescia. La ricercatrice è Francesca Caccuri, calabrese di Trebisacce e stretta collaboratrice del Professor Arnaldo Caruso, Presidente  della Società Italiana di Virologia e ordinario di Microbiologia pressi il Dipartimento di Medicina Molecolare dell’università di Brescia. Un grande luminare e scienziato anch’egli calabrese di Cosenza. Ma questo è solo l’ultimo dei tanti grandi risultati ottenuti nel campo della ricerca, indispensabile e preziosissima per la lotta al coronavirus e per il progresso della medicina. Ma l’Italia è un paese molto strano ed in alcuni casi incomprensibile. I fondi destinati alla ricerca sono stati sempre esigui e hanno subito negli anni tagli su tagli. Tanti i ricercatori validissimi che si impegnano 12 ore al giorno nel loro preziosissimo lavoro che sono precari a vita e che vengono pagati quattro soldi. Basti pensare a quanti inutili deputati e senatori che costano alla collettività fior di quattrini o basti pensare ai tanti sprechi che si registrano nelle Regioni o in tanti carrozzoni inutili e dannosi. In questo contesto, quello del mondo della ricerca, il mondo degli angeli della ricerca, tanti, tantissimi i calabresi, figli di una terra che ha sempre dato i natali a tante genialità che per esprimersi hanno dovuto lasciare la loro terra ed andare altrove. Il vero orgoglio della Calabria, quella parte positiva, silente e spesso dimenticata. Quella parte eccezionale e meravigliosa che viene menzionata solo oggi con l’allarme del coronavirus ma che da anni, con tanti sacrifici e senza alcun clamore mediatico, con pochi fondi, con la precarietà a vita e malpagati, continua a lavorare per passione, per amore degli altri e per contribuire davvero con i fatti e non con inutili chiacchiere alla sacrosanta lotta per la tutela del bene più prezioso dell’uomo, la sua salute.
Gianfranco Bonofiglio

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