La ‘ndrangheta, la vera “Mafia Imprenditrice”

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio
mafia imprenditrice

Nel lontanissimo 1983 il Prof. Pino Arlacchi, noto sociologo, antidesignano dell’anfimafia, collaboratore di Falcone e Borsellino, vicesegretario Onu, già deputato e già parlamentare Europeo, pubblicò un testo “La Mafia Imprenditrice” edito da Il Mulino che divenne la “Bibbia” della dottrina dell’antimafia che in quegli anni muoveva i primi passi.

Nel testo si definiva “L’Etica mafiosa e lo spirito del Capitalismo”, l’Impresa mafiosa, il mafioso imprenditore e si prefiguravano gli elementi che lasciavano presagire che un giorno l’economia illegale avrebbe sostituito quella legale, o, sarebbe divenuta parte integrante e determinante di un sistema economico all’apparenza tutto legale, ma, in realtà, dominato dal riciclaggio degli immensi proventi delle attività illecite. E questo è quello che nei fatti è avvenuto nel tempo.

Fenomeno agevolato ed accelerato dalla grande crisi economica avviata nel 2007 e che dura tuttora. L’enorme liquidità a disposizione delle organizzazioni criminali ha consentito l’acquisto di aziende in crisi, l’entrata in qualità di soci con liquidità sonante in aziende solo all’apparenza floride e così via.

Ed in tale strategia l’organizzazione criminale vincente si è rilevata essere la ‘ndrangheta che ha iniziato la sua scalata economica prima con le attività tradizionali come il movimento terra e l’edilizia e poi, nel tempo, entrando in tanti  e tanti altri settori dell’economia. Quello dell’edilizia nel boom economico degli anni ’70 e ’80 è stato quello primordiale e trainante. Basti pensare agli investimenti edilizi dei grandi comuni dell’hinterland milanese come Buccinasco.

Ed oggi la ‘ndrangheta è la vera Mafia Imprenditrice che spazia in ogni settore, dai lavori pubblici all’acquisizione di cliniche, Rsa, catene di supermercati e tanto altro senza tralasciare anche un settore da tempo sperimentato come quello della ristorazione.

Esempio illuminante le catene di ristoranti e pizzerie disseminate in Germania. Uno dei tanti paesi nei quali la ‘ndrangheta ha investito trasformandosi in una enorme holding planetaria con ingenti investimenti nelle principali Borse mondiali. Una grande “mafia imprenditrice” che continua ad essere sottovalutata. Una mafia imprenditrice che dovrebbe essere combattuta soprattutto sul piano finanziario. Giovanni Falcone soleva sostenere che per trovare il bandolo della matassa era necessario seguire l’iter del denaro. Solo in tal modo si poteva giungere a dei risultati concreti nel definire gli intrecci fra politica – mafia e corruzione.

Ma combattere la Mafia Imprenditrice necessita di una forte volontà dello Stato e, quindi, dii chi lo rappresenta, cioè la politica. Poter pensare che la politica,, spesso espressione stessa del potere mafioso, possa combattere se stessa è pura utopia. Una battaglia persa in partenza. e nel frattempo l’economia è sempre più dominata dalla criminalità. Sono trascorsi ben 36 anni dalle previsioni e dallo studio del Prof. Pino Arlacchi e si è fatto ben poco. Il potere economico è lo spirito del capitalismo ed il denaro come i voti non hanno mai avuto odore. Mai lo hanno avuto e mai lo avranno.

Redazione

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