Regionali 2020, Oliverio al Comitato Elettorale “Disponibile all’unità, Callipo non è il rinnovamento”

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio

In tanti all’apertura della sede regionale del Comitato Elettorale di “Oliverio Presidente”. Fra gli altri, i consiglieri regionali Orlandino Greco, Giuseppe Aieta, Mauro D’Acri, Michelangelo Mirabello, numerosissimi sindaci, l’ex assessore regionale Nicola Adamo, solo per fare alcuni nomi. Ed in tanti ad ascoltare le dichiarazioni del Presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio, dopo la scelta della segreteria nazionale del partito di candidare a Governatore l’imprenditore Pippo Callipo, sancendo , in tal modo, un plateale e forte divisione del centrosinistra. Mario Oliverio ha spiegato le ragioni della non condivisione di una candidatura, quella di Pippo Callipo, di un imprenditore che ha maturato in passato scelte tutte di centrodestra, persino anche nelle non lontane elezioni politiche del 2018, oltre alla campagna lettorale fatta alla candidata del centrodestra, Wanda Ferro, nelle elezioni regionali del 2014 poi sonoramente sconfitta da Mario Oliverio. Inoltre il Governatore Oliverio ha anche ammesso di aver incontrato il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, per discutere, e non poteva essere altrimenti, delle prossime elezioni del 26 gennaio. “Ho incontrato il segretario Nicola Zingaretti è ho dato la mia disponibilità a lavorare insieme per un percorso e un approdo unitario. E l’ho fatto senza chiedere nulla in cambio, non ho chiesto posti o nomine o promesse varie. Ho solo chiesto una seria correzione di linea rispetto a questi mesi prima di tutto riaprendo un rapporto ed un dialogo positivo con la coalizione del centrosinistra incredibilmente interrotto dal Commissario Regionale, Graziano”. “Ho chiesto – ha ribadito con forza e con enfasi il Governatore Oliverio – un atto politico concreto di riconoscimento del mio onore e della mia dignità politica.  A tale richieste si è risposto con la candidatura di Pippo Callipo. Candidatura che sarebbe interessante sapere in quale luogo ed in quale organismo legittimato a farlo è stata decisa.”. Inoltre Mario Oliverio, soffermandosi sulle inchieste da lui subite e, strumentalmente, utilizzate per giustificare l’esigenza di rinnovamento, ha anche voluto sottolineare un dato certamente non secondario. ” Provo solo a immaginare cosa sarebbe successo, intendo dire politicamente, se del sottoscritto avessero parlato alcuni pentiti di mafia! Né voglio immaginare cosa sarebbe successo se invece di trovarci di fronte a pronunziamenti e decisioni inequivocabili da parte di un giudice terzo o difronte alla sentenza della Cassazione che attesta “un chiaro pregiudizio accusatorio” nei miei confronti, se ci fosse stato un processo a mio carico per omicidio colposo con violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro”. Una situazione, quindi, difficile, a giudizio di Mario Oliverio, che potrebbe indurre il Pd a collezionare risultati elettorali non gratificanti che potrebbero ripercuotersi contro la stessa segreteria nazionale. Quindi un nuovo invito a Zingaretti di non fidarsi di “consigliori” non sinceri ma di farsi consigliare da chi realmente conosce la Calabria ed i calabresi. Il Governatore Mario Oliverio ha anche sottolineato come l’aver chiuso il dialogo con le altre forze del centrosinistra e l’aver stroncato la possibilità di un proficuo incontro con movimenti e forze civiche siano state e siano ancora scelte che non potranno che portare il Pd all’isolamento. Il Governatore ha anche manifestato il suo stupore nell’aver appreso della venuta in Calabria di Zingaretti, programmata per il prossimo venerdì, quando lo stesso non è mai venuto finora nella nostra regione. Infine l’ultima stoccata destinata a Pippo Callipo e a tutti i fautori, a voce, del tanto decantato rinnovamento. “Come si fa a dire che Callipo è il rinnovamento? Ci vuole davvero tanto coraggio: ecco perché dico che si sta continuando su una linea incredibile e suicida portata avanti senza alcuna comprensibile ragione e giustificazione. Vedo che il Commissario è giunto persino a scomodare la figura di un grande imprenditore come Olivetti. Consiglio di abbassare toni euforici. Si abbia almeno rispetto della memoria di Olivetti”. Questa la sintesi dell’accorato intervento di Mario Oliverio, motivato e ben argomentato. Ora la palla passa alla segreteria nazionale e al Commissario regionale del partito. Vedremo se gli appelli lanciati saranno raccolti o se la linea del partito sarà intransigente e oramai definitiva. In tal caso certamente Mario Oliverio prenderà le sue definitiva ed ultime decisioni.
Redazione

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