Dalla Prefettura arrivano buone notizie per le famiglie della baraccopoli dell’ex Polveriera. Nell’incontro dell’8 novembre le istituzioni hanno deciso di ultimare in 13 giorni lavorativi la bonifica della discarica di rifiuti contenente l’amianto proveniente dalle macerie della demolizione delle baracche e la sistemazione abitativa delle 15 famiglie.
La tempistica ci sembra fin troppo ottimistica e non certo per le condizioni meteo.
Per quanto riguarda la bonifica, la ditta incaricata dal Comune, Ecopiana, avendo ricevuto il nulla osta dell’Asp sul piano di lavoro presentato, dovrà attuare quanto previsto dal Testo Unico sulla sicurezza. (D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81 art 91 -Titolo IX, Capo III – Protezione dai rischi connessi all’esposizione all’amianto, articoli da 246 a 265). Pertanto, durante i lavori di rimozione dell’amianto, si dovrà, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, monitorare la presenza di particelle volatili di amianto nell’area e, secondo le misurazioni, si dovranno prendere le misure di sicurezza per la salute dei collaboratori della ditta ma anche degli abitanti che si trovano in prossimità della discarica.
Visto che il piano di lavoro di Ecopiana, per il quale l’Asp ha dato il suo nulla osta, riguarda esclusivamente la sicurezza degli operatori della ditta impegnata nei lavori di bonifica, chiaramente il Comune avrà predisposto un piano di sicurezza per le famiglie che abitano nelle immediate vicinanze del sito, contaminato con particelle di amianto. Questo piano dovrebbe essere comunicato in tutte le sue misure alle famiglie interessate prima della rimozione delle suddette macerie speciali.
Il dirigente Piccione non ha mai avuto a disposizione il personale necessario dovendo inoltre ricoprire diversi altri incarichi. Per la sistemazione abitativa delle 15 famiglie è necessario che si ritorni ad operare come nel 2018: con un gruppo di lavoro in grado di dialogare con le famiglie, le associazioni ed i movimenti. Oltre al dialogo è chiaramente necessario che gli alloggi individuati per l’assegnazione siano abitabili.
In questo modo si arriverà alla dislocazione abitativa delle 15 famiglie entro i tempi necessari.
Considerato che un progetto di questa portata trova nel dialogo tra le parti una via obbligata, auspichiamo che il Prefetto, già informato attraverso una lettera, inviti al tavolo di lavoro le associazioni, i movimenti e le famiglie.
Fonte: Calabria News 24