Corbelli (Diritti Civili): “Mostriamo al mondo il volto vero, solidale e accogliente della Calabria”

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio

Il Cimitero internazionale dei Migranti, che si sta costruendo a Tarsia, in Calabria, per dare dignità alle vittime dei tragici naufragi, sempre più all’attenzione nazionale e mondiale. Anche l’Università Sapienza di Roma, si legge in una nota, se ne occuperà con uno studio di un’assegnista di ricerca del Dipartimento di Storia Antropologica Religioni Arte Spettacolo, che sarà a Tarsia nei prossimi giorni per approfondire le ragioni della grande opera, vedere il progetto architettonico e visitare l’area dove sta sorgendo. Dopo gli antropologi inglesi e americani che hanno effettuato, direttamente sul posto a Tarsia, uno studio approfondito che sta per essere pubblicato anche in Australia, adesso anche gli antropologi italiani di prestigiose Università del nostro Paese arrivano a Tarsia per raccontare la monumentale opera, unica al mondo, finanziata, grazie al Presidente Oliverio, dalla Regione Calabria. “La Calabria, con questa grande opera umanitaria, mostra all’Italia e al mondo il suo vero volto, solidale e accogliente, afferma Corbelli, ideatore e promotore del grande progetto umanitario, per la cui realizzazione lotta ininterrottamente da 6 anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013. “A livello internazionale si continua a celebrare il valore della nostra grande opera, elogiata dal Vaticano, i cui lavori, a Tarsia, in Calabria, grazie alla disponibilità del sindaco Roberto Ameruso, sono partiti alla vigilia dell’ultimo Natale, e termineranno nel prossimo anno, continua Corbelli. Numerosi gli speciali realizzati, in questi anni, dagli inviati a Tarsia di grandi testate nazionali e internazionali. Anche in un libro,  L’Impasse, uscito in Francia, a settembre, si parla della grande opera che sarà celebrata in Germania con la realizzazione di un documentario e un film che un noto regista tedesco si appresta a venire realizzare in Calabria. Sul Cimitero dei Migranti è stato anche realizzato, da studenti europei, nell’ambito del Progetto Erasmus Plus, un report, poi presentato al Parlamento Europeo. La grande opera di Civiltà, che sarà intitolata al bambino siriano Alan Kurdi , cancellerà per sempre la disumanità di quei corpi, quasi tutti senza nome, seppelliti (con un semplice numerino) in tanti piccoli, sperduti camposanti, che di fatto ne cancellano così ogni ricordo e riferimento per il loro familiari dei lontani Paesi del mondo che non sapranno mai dove andare un giorno a cercarli, per portare un fiore e dire una preghiera. Il Cimitero dei Migranti sorgerà, a Tarsia, in un posto molto bello e fortemente simbolico, su una collina della Pace, un’area di oltre 28mila mq, immersa tra gli ulivi, che resteranno, di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale, in parte ebraico, e a breve distanza dall’ex Campo di Concentramento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti, luogo di prigionia ma anche di grande umanità, dove, durante la guerra, nessuno degli oltre tremila internati subì mai alcuna violenza e vennero anzi tutti i prigionieri sempre aiutati dalla popolazione locale e dalla stessa Direzione del Campo”!

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