Mafie. Offrire un’alternativa ai ragazzi provenienti da contesti familiari mafiosi.

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio

 

Garantire pari opportunità ai minori provenienti da contesti familiari mafiosi, fornendo loro una “alternativa” alla vita criminale; valorizzare le potenzialità dei minori che attuano questa scelta creando una rete che li accompagni nella nuova realtà sociale. E ancora, individuare una rete di famiglie, case famiglia e strutture che diano supporto economico, logistico, psicologoco e lavorativo alle donne e ad interi nuclei familiari che decidono di dissociarsi, a seguito dei loro figli, dai contesti ‘ndranghetisti.

Sono questi i punti principali del protocollo d’intesa firmato oggi al Miur dal ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, con quello della Giustizia, Alfonso Bonafede e con, tra gli altri, Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e Famiglia, Federico Cafiero De Raho, Procuratore nazionale Antimafia, Giovanni Bombardieri, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, Roberto Di Bella, presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria e Luigi Ciotti, presidente di Libera. Obiettivo dell’intesa, quindi, da una parte fornire un’alternativa ai ragazzi che il più delle volte non hanno scelta se non quella di proseguire la via dell’illegalità già intrapresa dai genitori, dall’altra permettere agli adulti che lo desiderino di affrancarsi dalle logiche criminali, senza necessariamente assumere lo status di collaboratore di giustizia. Esempio pratico di quest’ultimo punto sono le 25 donne calabresi che sono già state portate fuori dal contesto ‘ndranghetista e altre 25 che sono in attesa.

“Sono mamme che da sole, in modo silenzioso, si sono avvicinate ai magistrati per trovare per loro e i loro figli un’alternativa- ha detto Cafiero de Raho- L’intervento dei ministri e della Cei consente di guardare al progetto che per il futuro come un grimaldello che cerca di scassinare un sistema chiuso. La ‘ndrangheta si sgretolerà quando si capirà che al di fuori ci sono prospettive di miglioramento. I criminali ci saranno sempre ma non sarà il sistema criminale di oggi”.

Per la realizzazione degli obiettivi del protocollo è prevista la costituzione di un comitato tecnico scientifico che avrà’ il compito di approvare un piano annuale delle attività; predisporre gli aspetti gestionali e organizzativi delle iniziative previste, e monitorare l’andamento di queste ultime. “Protocolli di questo tipo- ha aggiunto Fioramonti- sono fondamentali per sradicare fenomeni che dipendono anche da legami personali e familiari. Io ho avuto la fortuna di vivere in contesti che mi hanno protetto, è quindi compito della società’ superare le difficoltà di chi non ha avuto questo privilegio”.

“Quando l’illegalità è una scelta obbligata- ha sottolineato Bonafede- significa che lo Stato ha fallito. Con questo protocollo intendiamo dare una speranza a chi non l’ha mai avuta”. “Sono convinta che dalla centralità dei diritti dei minori possa e debba ripartire tutta la speranza che l’Italia ha per il suo futuro- ha concluso Bonetti- Lo dico in diverse sedi, sono onorata di poterlo ripetere qui, oggi, con voi che ogni giorno spendete la vostra vita perchè i diritti dei minori siano tutelati e perchè tutti abbiano pari opportunità”

Fonte Dire

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