ISMEA: Industria alimentare del Sud in crescita del 5,4% in tre anni

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio
crescita industria agroalimentare

Cresce l’industria alimentare del Sud. E cresce più velocemente che al Nord: +5,4% negli ultimi tre anni, contro il 4,4% messo a segno dalle imprese alimentari settentrionali. A certificarlo è l’Ismea, che insieme a Federalimentare e a Fiere di Parma ieri a Salerno ha presentato il rapporto sulla competitività dell’agroalimentare nel Mezzogiorno.

Il comparto oggi vale 19 miliardi di euro e dà lavoro a 378mila imprese, quasi tutte medio-piccole: l’85% di loro ha un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro. Queste aziende danno impiego a 668mila lavoratori, pari a circa il 10% di tutti gli occupati al Sud, e nel 2018 hanno incassato dall’export 7,1 miliardi di euro, circa il 17% di tutte le esportazioni italiane di settore. Più della metà delle imprese alimentari al Sud si concentra su tre comparti: quello delle conserve vegetali (che rappresentano il 30% del totale di settore), quello del latte e dei formaggi (16%) e quello della pasta e delle farine (12%).

Le produzioni più diffuse non coincidono però con quelle che negli ultimi anni hanno dimostrato un tasso di crescita più elevato, e che sono – nell’ordine – la filiera dell’olio (+21%), quella dei prodotti da forno (+18%) e quella del caffè e del cioccolato (+14%).

Tra le ragioni dietro al buon andamento economico del comparto, sostengono gli autori del rapporto Ismea, c’è il fatto che molte di queste imprese sono guidate da giovani e per questo mostrano un atteggiamento più dinamico rispetto al mercato.

A contribuire al dinamismo c’è stata anche la nascita di diversi consorzi e aggregazioni, che per loro natura sono in grado di interloquire meglio con gli importatori e i distributori esteri rispetto alle singole imprese. «L’agroalimentare al Sud è ancora molto orientato al mercato italiano e poco alle esportazioni, che rappresentano meno del 20% di quelle totali del Paese – ha detto il direttore di Federalimentare, Nicola Calzolaro. È necessario l’impegno di tutti per far crescere l’export, e questo può avvenire attraverso l’innovazione e il potenziamento infrastrutturale»

Fonte: Calabria News 24

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