Presentato dalla Fondazione “Migrantes” il rapporto “Italiani nel Mondo” dal quale si conferma come siano sempre di più gli italiani che abbandonano il Paese e di come le regioni del Sud continuino senza alcuna interruzione a spopolarsi. Una situazione drammatica che si consolida negli anni con un trend sempre in crescita. Il Presidente della ACLI, Roberto Rossini, in occasione della presentazione del rapporto a Roma ha illustrato gli esisti di una apposita ricerca sulla mobilità sociale che in Italia equivale oramai allo zero. Sono finiti i tempi dove dal nulla con impegno e volontà si poteva emergere. L’ascensore sociale si è praticamente bloccato determinando anche la perdita della speranza. A pagare il prezzo più alto di tale stagnazione profonda e oramai strutturale sono le nuove generazioni. Una vera e propria emorragia. Oltre un milione i giovani meridionali che hanno lasciato il Sud dall’anno dell’inizio della crisi, dal 2008 ad 2018. Circa 180.000 solo in Calabria che, in rapporto alla popolazione, è la Regione in Italia che vive il fenomeno più accentuato dello spopolamento con piccoli borghi di provincia che in un decennio hanno dimezzato i loro abitanti. La Calabria dei piccoli comuni, dei piccoli borghi, oltre 250 comuni su 404 hanno meno di 5.000 abitanti, vive il triste fenomeno dell’invecchiamento della popolazione e della forte denatalità. Basti solo un numero. Su 1.800.000 abitanti reali i percettori di una pensione sono 740.000, il 42% dell’intera popolazione. La percentuale più alta d’Europa. Solo questo dato dovrebbe far riflettere per fare della Calabria un caso nazionale sul quale agire con una speciale legislazione che miri a combattere tale triste fenomeno che continua ad essere sottovalutato dalla politica e dal Governo nazionale.
Redazione