E’ partito anche quest’anno l’importante progetto che Callipo, azienda calabrese con una storia di 106 anni nelle conserve ittiche di qualità, realizza con la casa circondariale di Vibo Valentia e che prevede l’assunzione di sette detenuti da parte dell’azienda. Il lavoro e la formazione entrano in carcere, per il quarto anno consecutivo, con Callipo ai detenuti il confezionamento di 11.000 cassette regalo, contenenti una selezione di pregiati prodotti dell’azienda, che saranno messi in vendita per le festività natalizie. Il percorso lavorativo prevede l’affiancamento da parte del personale esperto di Callipo per trasferire ai detenuti-lavoratori, oltre alle tecniche di confezionamento, anche lo spirito aziendale e i valori che guidano ogni attività dell’azienda. Il connubio lavoro–formazione vuole essere un segnale positivo per far sentire i detenuti coinvolti come parte integrante dell’azienda, lavorando insieme ai dipendenti in un’area del penitenziario adibita a questo progetto. Un’iniziativa con una forte valenza sociale che vuole offrire una seconda opportunità e la speranza per i detenuti di guardare al futuro, di credere nella possibilità di rifarsi una vita dopo la conclusione della pena.
” Sono particolarmente grata all’imprenditore Callipo per la particolare attenzione manifestata anche quest’anno verso questa struttura confermando l’assunzione di 7 detenuti. Il suo impegno spero che sia di esempio anche per altri imprenditori che possano considerare l’istituto penitenziario come opportunità concreta anche per le loro attività, dando maggiori possibilità ai detenuti della struttura” dichiara la Dott.ssa Angela Marcello, Direttore del Penitenziario di Vibo Valentia.
“Si tratta di un progetto che ci sta molto a cuore”, dichiara il Presidente e Cavaliere del Lavoro Pippo Callipo, “perché ci permette di dare, concretamente, un’occasione di riscatto a 7 detenuti del penitenziario di Vibo Valentia. È un’occasione molto significativa anche per i nostri dipendenti che, ogni anno, a fine progetto, dicono di sentirsi umanamente toccati dal confronto con i detenuti e dai loro racconti, spesso malinconici ma carichi della speranza di poter riprendere un giorno in mano la loro vita. Ringrazio la direttrice del penitenziario, la Dott.ssa Angela Marcello, per aver immediatamente accolto la nostra richiesta di proseguimento del progetto, avviato con successo negli anni scorsi con il precedente direttore Antonio Galati”.