Bologna, Salvini fende la folla, dietro il ring delle tifoserie

pubblicato da Redazione
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Mezz’ora o poco più tra i banchi del mercato più famoso di Bologna, tra ambulanti di ogni genere, quelli frickettoni (che lo contestano), quelli stranieri, che gli stringono la mano, quelli che lo incitano. Matteo Salvini fa il suo bagno di folla mattutino in Piazzola, storico e grande mercato cittadino di bancarelle.

Prende e dà pacche sulle spalle, scatta selfie, si fa invitare a pranzo da signore attempate, ma si sente anche dare del “buffone” e chiedere conto dei famosi 49 milioni spariti nelle casse della Lega. Lui sorride, parla con i fan e va avanti, tanto c’è chi litiga al posto suo. Perché il codazzo che segue il leader del Carroccio tra le bancarelle si lascia dietro uno strascico di battibecchi e cappannelli in cui supporters e contestatori si confrontano, spesso a maleparole.

Le più agguerrite sono una coppia di anziane signore, che seguono Salvini senza perderlo di vista. E guai a contestarlo. “Sardina, comunista”, le due zittiscono i non estimatori del ‘capitano’. “Bologna è la città più sporca di tutte. Ma Salvini vedrai che mette le cose a posto, la fa pulire”, è la certezza delle due signore. La prima contestazione scatta su via Indipendenza. Un ragazzo incrocia il nugolo di cronisti, militanti e curiosi che seguono il segretario della Lega nel suo giro e, tra ‘buuuu’ e ‘basta’ chiede che fine hanno fatto i 49 milioni di contributi elettorali di cui so è persa traccia.

Due minuti e si fa avanti un signore di un certa età: “Vai via da Bologna. Non ti vogliamo. Tornate nelle fogne, fascisti”, urla. “È un grande Matteo, siete dei conigli”, replica un militante. “Salvini non ha mai lavorato in vita sua”, commenta una signora, prontamente rimbrottata. Un signore di origine straniera ricorda l’episodio del Pilastro. “Va a suonare i campanelli per spaventare le persone”, dice. Ma il senatore è già più avanti. “Basta, siamo stufi di pagarti lo stipendio”, urla una donna all’indirizzo di Salvini. “Vai a ca…, figlia di m..”, interviene il militante di prima. “Noi italiani non ci saremo più tra un paio d’anni”, sostiene una estimatrice facendosi largo per stringere la mano di Salvini. “Grazie per la Calabria”, gli dice un altro. “Dai che vinciamo”, lo esortano.

“È la volta buona”, risponde il segretario. Molti gli ambulanti che lo incoraggiano, ma ci sono anche quelli che non apprezzano la sua presenza tra le corsie del mercato. “Sei una sardina”, si sente apostrofare una ragazza mentre mette in ordine le magliette. “La Piazzola è con te”, assicura qualcuno. “Come cittadina dico di no alla Lega. L’Emilia-Romagna è passata per essere la migliore regione d’Italia, sotto l’amministrazione di Bonaccini. E bona lè”, è lo sfogo di una cliente della Piazzola. Salvini si sposta poi nel vicino parco della Montagnola, dove ci sono tante bancarelle gestite da extracomunitari. “Questo non è il suo posto, non capisco cosa viene a fare qui. È una provocazione”, dice un ambulante italiana.

Fonte: dire.it

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