Corbelli: “Aieta è un simbolo di legalità e lotta alla mafia e al malaffare! Lo dimostra la sua lunga, esemplare storia”

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, esprime la sua “stima, amicizia, fiducia, solidarietà e vicinanza al consigliere regionale Giuseppe Aieta, politico onesto, simbolo di legalità e lotta alla ndrangheta e al malaffare, oggetto nei giorni scorsi di una perquisizione, disposta dalla Procura della Repubblica di Paola, per una accusa di corruzione”. “Esprimo la mia stima, amicizia, fiducia, solidarietà e vicinanza a Giuseppe Aieta, che considero persona onestissima, un politico simbolo della lotta alla ndrangheta e al malaffare, come ha dimostrato in tutta la sua vita politica e amministrativa, da sindaco di Cetraro e poi da assessore e consigliere provinciale (dove, dai banchi dell’opposizione, per 5 anni, sono stato suo collega) e regionale. Sono assolutamente certo che saprà dimostrare la sua assoluta estraneità ad ogni ipotesi di accusa. Il solo fatto che un politico del suo rigore morale, della sua storia esemplare e di una indiscussa onestà sia raggiunto da una accusa di corruzione lascia letteralmente sgomenti! Della sua onestà sono assolutamente sicuro, certo che Aieta è letteralmente agli antipodi del malaffare che in tutta  la sua vita ha sempre fortemente contrastato, anche in situazioni particolarmente delicate e a forte rischio come è stato per i tanti anni che ha ricoperto il ruolo di sindaco di Cetraro. Ha anche in quel difficile contesto del centro del Tirreno Cosentino, dove, com è noto, ha sempre agito una delle più forti cosche di ‘ndrangheta, ha saputo resistere alle minacce, intimidazioni, difendendo sempre la legalità e il rispetto della legge. Non a caso, infatti, non solo non è mai stato coinvolto in nessuna inchiesta di corruzione e di mafia, ma è stato anzi in alcune occasioni, dalla stessa magistratura, elogiato per il suo coraggio. Per questo oggi non credo minimamente a queste accuse, che ripeto mi lasciano basito e sconcertato. Mi chiedo: può un politico scegliere, sulla base di un rapporto fiduciario, chi assumere nella propria segreteria e struttura? Può poi questo/i  assunto essere impedito di (se lo ritiene giusto) votare o far votare questo politico? Dove sta il reato? Perché se questo è un reato allora bisognerebbe procedere contro tutti  i consiglieri regionali, amministratori e parlamentari di questo Paese che assumono collaboratori che poi liberamente li votano e li fanno votare”.

F.C.

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