Le Sardine al ministro Provenzano: il Sud diventi priorità del governo

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio
sardine sud

 “Caro Ministro, accogliamo la sua disponibilità a ragionare sulle problematiche del Sud, le sardine del Sud si scontrano ogni giorno con problematiche basilari, sui diritti fondamentali previsti dalla Costituzione, che per quanto bella per noi rimane spesso solo una lista di principi inattuati”. Così in un comunicato del movimento delle Sardine in vista di un incontro con il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano.

“Qui a Sud- aggiungono- il lavoro non c’è e si fanno sempre meno figli, praticamente un Sud svuotato, che in quindici anni è come se avesse perso una città delle dimensioni di Napoli, qui curarsi è un lusso per pochi mentre sono sempre più gli anziani, le donne, gli uomini e i bambini che si ammalano, chi lavora troppo spesso lo fa ancora senza la garanzia di giusta sicurezza sul posto di lavoro. Il sud si fa quotidianamente carico di un’emigrazione di massa in uscita, della mala gestione della politica industriale del paese, dell’Ilva, della Xylella, delle mafie, della disoccupazione, della mancanza di infrastrutture, della mancanza di investimenti, della mala sanità, degli squilibri di trattamento tra il sud e il nord, della la rassegnazione di intere generazioni”.

Ecco, proseguono, “la rassegnazione è il male più grande del Sud. Rivedere le nostre comunità in piazza, di nuovo, a partire proprio da Taranto, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, accende una speranza ma anche una grande responsabilità che ci portiamo dentro, quindi questa è una richiesta importante: siamo stufi delle campagne elettorali permanenti, delle speculazioni sul malessere delle persone, delle promesse inattuabili, della demagogia elevata a verità.

Crediamo che il testo sull’autonomia delle Regioni sulla legge quadro che il ministro Boccia sta sviluppando sia un tema delicatissimo, per il quale chiediamo attenzione e rispetto delle zone più svantaggiate del paese, non possiamo permetterci ulteriori disattenzioni su questo punto”.

“Non basta un governo più determinato nella lotta alle diseguaglianze occorre pensare un nuovo modello di società, occorre un progetto, un’idea di Italia che risponda ai bisogni reali, del Nord e del Sud, che sono diversi e a volte antitetici, un’Italia di tutti. Per troppo tempo il Sud non è stato considerato priorità nell’agenda di Governo per troppo tempo non abbiamo avvertito l’attenzione dell’Europa sul mediterraneo, sulle potenzialità insite nella posizione in se strategica di Calabria, Sicilia, Puglia, Campania. Un danno tanto denunciato dai meridionali quanto tranquillamente ripetuto. E cioè che i fondi europei mai si sono aggiunti alla spesa pubblica nazionale ma l’hanno sostituita contrariamente a ogni impegno” concludono.

Fonte: Dire

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