Sergio Stumpo: L’orgoglio di essere calabrese

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio
sergio stumpo

Intervista a Sergio Stumpo, candidato nelle liste Democratici Progressisti nel collegio Nord.

D: Battute finali di questa serrata e anomala campagna elettorale per il rinnovo della giunta regionale calabrese. Quale bilancio può tracciare Sergio Stumpo, candidato nella lista dei Democratici Progressisti a sostegno del candidato presidente Pippo Callipo?

R: L’occasione è ideale, e ringrazio la vostra testata che me ne dà possibilità, di esprimere gratitudine alle centinaia di persone che ho incontrato, che mi hanno accolto nelle loro case e nei luoghi deputati agli incontri, per le continue e interessanti sollecitazioni che mi hanno indirizzato. Mai come in questo momento, mi sono reso conto che c’è bisogno di dialogo ma, nello stesso tempo, anche la collettività è molto più propensa a presentare istanze incentrate sulla richiesta di ascolto, sulla condivisione dei problemi – dai più piccoli e immediati, ai più complessi – in una sola parola sul ritrovato desiderio di partecipare alla cosa pubblica. In un interessante e popolato incontro con l’UNPLI (l’unione delle pro-loco) è balzata in tutta evidenza la necessità e la voglia, da parte degli attori locali anche delle piccole comunità, di voler essere coinvolti attivamente nei progetti e nei programmi. E mi sento di sottolineare che un vero fenomeno di crescita non può che iniziare dalle Persone.

D: Nello specifico della sua professione di economista e di sviluppo turistico – settore che potrebbe essere davvero significativo per la nostra regione – come si concilia l’aspetto economico da quello più squisitamente, diciamo così, umanistico?

R: La considerazione di fondo è che creare veramente crescita, prima sociale e di conseguenza economica, in qualunque settore delle attività umane, è una precisa scelta compiuta dalle persone che condividono una visione di futuro. Solo una concertazione – che veda riuniti e impegnati i differenti comparti sociali ed economici – porta progressivamente alla crescita complessiva della società e della sua economia e l’esperienza maturata in tanti Paesi del mondo, dove la mia piccola azienda ha portato le sue professionalità, mi dice che questo non solo è possibile, ma è stato realizzato.

D: Un esempio?

R: Senz’altro quello di “España Rural”, un progetto nato con i fondi di un Piano di Sviluppo Rurale che per contrastare l’abbandono dei piccoli centri periferici non è intervenuta direttamente nel settore agricolo ma si è interrogata su quali professioni non necessitano una presenza fisica nella grande città.  Con questo piano ai giovani che volevano costruire un loro nucleo familiare sono stati garantiti servizi per la famiglia, per i figli, per i genitori anziani; è stata potenziata la rete dei trasporti locali e la possibilità di svolgere la propria professione da casa, con la sicurezza della connessione ad Internet e ai diversi servizi telematici disponibili e .. il gioco era fatto!.

D: L’impressione più sensibile e forte che conserva di questo tour elettorale?

R: È qualcosa di coinvolgente lasciatami dalle tante, ripeto, tantissime persone incontrate e che posso riassumere in uno slogan: “orgoglioso di essere calabrese”, dopo aver conosciuto tante intelligenze, tante storie di donne e uomini che ogni giorno, con grande fatica e immensa dignità continuano un percorso di vita e lavoro intrapreso con coraggio e onestà, con dedizione e speranza. Ed è questo che mi fa dire, al di là della competizione e dei risultati elettorali, che continuerò a lavorare per costruire insieme una visione di Calabria proiettata verso il futuro. Una Calabria, accompagnata ed amministrata da persone che rispettano il territorio e che si impegnano con cura e dedizione a gestire la cosa pubblica riappropriandosi dei loro diritti e doveri.

 

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