Regionali 2020, Mario Occhiuto sarà candidato a Governatore con tre liste civiche

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio
Mario Occhiuto

Alla fine, nonostante tutto quello che si è consumato all’interno del centrodestra con Forza Italia che ha ceduto al veto della Lega, il Sindaco di Cosenza, ha deciso di scendere in campo comunque presentandosi all’elettorato calabrese da candidato a Governatore sostenuto da tre liste civiche. Indubbiamente Mario Occhiuto dovrà anche tener conto di tutti coloro i quali, pur essendogli stati vicini, sceglieranno, magari qualcuno anche a malincuore, di rimanere nell’ambito di un partito, Forza Italia, oramai ridotto ad essere una piccola filiale dipendente dalla volontà della Lega. Fra coloro i quali lo hanno difeso strenuamente contro la Lega ed il suo irremovibile veto certamente il consigliere regionale, Domenico Tallini, che, da uomo di partito, è rimasto in Forza Italia e che sosterrà nella campagna elettorale la candidatura di Jole Santelli, come il segretario provinciale di Forza italia, Gianluca Gallo o il responsabile regionale dei giovani di Forza Italia, Luigi De Rose. Rimarranno con Mario Occhiuto molti dei suoi assessori e consiglieri comunali pronti a scendere in campo nelle sue liste. “Devo ammettere che Berlusconi mi ha sinceramente difeso – afferma un Mario Occhiuto visibilmente amareggiato per i tanti tradimenti subiti e per quelli che subirà ancora -. Alla Fine ha dovuto scegliere fra me e la Lega e ha scelto la Lega”. Ed in merito alla candidata del centrodestra Jole Santelli, il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto ha sostenuto “Jole per due anni ha condiviso il mio progetto innovativo per la Calabria e ha sempre sostenuto che sarei stato l’unica speranza per la Calabria. Non c’è limite al tradimento e in questa occasione ne sto verificando l’amarezza osservando i comportamenti di tanti che erano sempre intorno a me. Ma questa è la vita, figuriamoci la politica”. In verità tutti coloro i quali circondano il Re nel momento del potere, i cosiddetti cortigiani, sono sempre coloro i quali, quando il Re perde il trono, i primi ad abbandonarlo e a criticarlo. Lo insegna la storia. Ma troppo spesso i Re amano circondarsi solo di cortigiani e yes – man.
Redazione

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