Regionali 2020, nel centrodestra nulla di fatto a – 12 giorni dalla scadenza della presentazione delle liste

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio

La telenovella della scelta del candidato del centrodestra oramai si porta avanti da mesi con rinvii continui che, evidentemente, rispondono ad una chiara strategia politica condotta da Matteo Salvini, oramai il leader indiscusso del centrodestra, che, erroneamente, viene ancora definito centrodestra, quando, in realtà, è una destra sovranista.

L’obiettivo è duplice. Quello di mortificare l’alleato Silvio Berlusconi oramai ridotto a livello di cameriere di Matteo Salvini e oramai sul viale del tramonto e non solo sul piano anagrafico ma soprattutto perché non ha voluto per il suo delirante egocentrismo creare una nuova generazione di Forza Italia e quello di complicare la vita a chi, fuori dalla possibilità di essere candidato attraverso i veti posti dallo stesso Salvini, magari potrebbe raccogliere le firme per presentarsi con più liste civiche.

Ora il cerino in mano acceso volontariamente da Matteo Salvini è in mano a Silvio Berlusconi che vorrebbe non scontentare Salvini ma vorrebbe anche evitare scissioni all’interno del suo partito. Praticamente equivale a dire di volere la moglie ubriaca e la botte piena. Riuscirà Berlusconi a limitare i danni qualunque sia la scelta finale?

E’ molto difficile dare una risposta. Un fatto è certo. Mentre in Emilia Romagna la campagna elettorale è in atto da tempo in Calabria si continua a giocare sulla pelle dei calabresi. E la Calabria, essendo la Regione che porta con se immensi drammi da affrontare tutto meritava tranne che questo trattamento e questa considerazione. Non si discute di programmi, di come affrontare l’allarme spopolamento, la continua fuga dei giovani, la cronica e sempre più grave mancanza di lavoro, delle infrastrutture, della sanità.

L’elenco potrebbe continuare all’infinito ed è un rosario che tutti conoscono. Ma alla fine della fiera a chi vuoi che interessi la Calabria se per primi sono gli stessi calabresi che non si ribellano mai a nulla e che vivono rassegnati e succubi di tutto e di tutti nell’atavica accettazione di un destino avverso e di un fato che si crede essere ineluttabile.

Redazione

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