Regionali 2020, strategia del centrodestra, prendere tempo per la sorpresa finale

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio

In tanti attendevano la parola finale nell’incontro di ieri a casa del Silvio nazionale ad Arcore con la presenza di Matteo Salvini e Giorgio Meloni per decidere il nome del candidato a Governatore per il centrodestra. Ma le attese sono state deluse ancora una volta. A sole tre settimane dalla scadenza della presentazione delle liste non si conosce ancora il nome del candidato. L’unica certezza è il veto irremovibile della Lega sul nome di Mario Occhiuto e finanche, per proprietà transitiva familiare inaugurata dal novello giustizialismo della Lega salviniana, anche del fratello Roberto Occhiuto. E non sono pochi quelli convinti che su tale veto abbia lavorato con tenacia qualche esponente di primo piano della politica calabrese, amico personale di Denis Verdini, suocero di Matteo Salvini. Il fondatore di Forza Italia ha giocato la carta del nome dell’On. Jole Santelli, vicesindaco di Cosenza e fedelissima del cavaliere sin dal 1994, cioè da quando è nata Forza Italia. Ma tale scelta comporta una serie di condizioni politiche difficilmente risolvibili. La candidatura dell’On. Jole Santelli, considerato il forte legame della stessa con i fratelli Occhiuto, potrebbe non essere accettata dalla diretta interessata e, in caso contrario, il Sindaco di Cosenza, potrebbe anche decidere di candidarsi comunque in nome di quel civismo che, originariamente, fu la formula vincente della sua discesa in campo nel 2011, quando venne eletto per la prima volta Sindaco di Cosenza entrando da civico in politica. Ma questo è ben risaputo da parte del Cavaliere Berlusconi che da un lato teme la possibile scissione all’interno di Forza Italia se dovesse non difendere i fratelli Occhiuto, dall’altra è perfettamente cosciente che oramai Forza Italia è un partito in declino soggiogato dalla Lega con un rapporto di sudditanza verso Salvini. Un rebus inestricabile che alla fine si ripercuote sui calabresi trattati come sudditi dell’ultima colonia della periferia dell’Impero. Una colonia pesante che non interessa nessuno e che comporta solo problemi. Altro che l’Emilia Romagna dove la campagna elettorale è avviata da tempo. In fin dei conti la Calabria non ha mai contato nulla ed oggi più che mai. Prima o poi i calabresi sapranno chi è il candidato. Tanto nessuno protesta e tutti attendono nella rassegnazione atavica di sempre.
Redazione

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