Aieta e Mirabello smentiscono: non molliamo nessuno

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio

Smentisco categoricamente la notizia.
Non sono abituato a rinnegare la mia storia tanto più a “mollare” Mario Oliverio con cui ho trascorso i migliori anni della mia vita politica.
Continuo a lavorare per l’unità di tutti i riformisti calabresi per vincere la sfida e battere le destre. La politica é piena della sindrome del rancoroso beneficato: io non ho né rancori né ho avuto benefici. Pertanto continuo a ricercare le ragioni dello stare insieme anziché continuare ad avvelenare i pozzi. Mi riferisco, ovviamente, al campo della politica e, in particolare, al campo dei riformisti calabresi che in queste occasioni dovrebbero dimostrare di essere classe dirigente.
Sono Socialista e mi nutro della mia libertà.

Dal profilo FB di Giuseppe Aieta

 

Mai detto che abbandono Oliverio. Leggo ricostruzioni giornalistiche intorno alle mie scelte rispetto alla vicenda delle elezioni regionali che sarebbe perfino superfluo smentire.
Vivo con profondo disagio questo tentativo di tirarmi dalla giacchetta e di utilizzare il mio nome e la mia persona per tentare di destabilizzare l’area del dissenso rispetto alle modalità ed ai termini attraverso i quali si è arrivati, da parte della dirigenza del mio partito, il Partito Democratico, all’archiviazione dell’esperienza politica dei 5 anni di governo Oliverio.
Continuo a ritenere che la fase politica che stiamo vivendo necessiti di un grande sforzo unitario, e che il tempo ancora a nostra disposizione possa essere utile a recuperare il confronto con un pezzo di centrosinistra, cui sento di appartenere, che esprime passioni, personalità, sindaci, dirigenti ed amministratori su tutto il territorio regionale.
E continuo ancor di più ad osservare, stupito, come la politica si sia ridotta ad un dentro o fuori, a traditori e traditi, a salti e rifiuti.
Tanti anni di militanza nel mio partito e nella sinistra mi avevano insegnato invece che la politica sia dialogo, costruzione di percorsi e scelte condivise, costruzione di ponti e non di muri.
Chi scambia maliziosamente equilibrio, impegno e serietà, oltre che senso di responsabilità, per ambiguità non finga dunque di essere tratto in errore.
Continuo a muovermi pertanto alli’nterno di un’area politica progressista e riformista che vive, come dichiarato più volte, con profondo disagio, il prodursi in Calabria di una lacerazione così drammatica.

Dal  profilo FB di Michele Mirabello

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