Stefania Craxi, “La corruzione di oggi è più diffusa di quella di un tempo”

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio
questa sera

Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia, da sempre impegnata nella lotta per la verità della stagione di Tangentopoli  nella lotta per la memoria del padre, Bettino, è stata sempre legata alla terra di Calabria, dove è venuta più volte anche ad inaugurare le strade e le piazze intitolate al padre. Anche a Cosenza, considerata la storia che rivestito il Psi ed il Craxismo nella città dei Bruzi, si potrebbe pensare di intitolare una via alla memoria di Bettino Craxi. E di Stefania Craxi riportiamo una sintesi della sua recente intervista rilasciata all’agenzia Adn Kronos che riprendiamo integralmente del suo profilo Facebook. “Una corruzione più forte di quella dei tempi di Tangentopoli, e un paese politicamente a pezzi, dove i partiti non sono più in grado di selezionare la classe dirigente”, l’Italia “che vive un degrado civile e morale, prima che politico e sociale”. Stefania Craxi, senatrice di Fi, primogenita di Bettino Craxi, leader del Psi durante la stagione di mani pulite all’Adn Kronos spiega che gli anniversari, a quasi 28 anni dall’avvio dell’offensiva dei giudici contro il finanziamento illecito ai partiti “servono per fare un bilancio: e il bilancio è davvero in deficit”. La Craxi vede “un paese che non conta nulla all’estero, impoverito, arrabbiato, senza speranza, con i giovani che se ne vanno” e quella stagione, dice riferendosi a Mani pulite “non ha regalato stabilità, la corruzione è aumentata e non si è risolto il nodo del finanziamento della politica, della democrazia”. Per la Craxi “su quella brutta storia bisogna fare luce fino in fondo: perché la Procura di Milano ha agito in una sola direzione?”, si domanda. “Tante le cose da indagare – sottolinea – dal ruolo della Cia al perché sono state svendute le grandi aziende dello Stato e a chi”. Tra i protagonisti di quella vicenda, tra i magistrati del pool di Mani pulite, a Milano c’era Ilda Boccassini, che ora va in pensione. “Cosa penso dei pm del tempo? Io combatto le idee non le persone, a differenza di quanto fatto da loro, sono contro le ingiustizie e quei magistrati hanno commesso una grande ingiustizia, prima umana e poi giudiziaria”, spiega Stefania Craxi. Si è cercato di non parlare di quegli anni per non parlare di Craxi – aggiunge la figlia di Bettino -. La storia dirà che Craxi è stato uno che ha lavorato con lealtà e passione per il suo paese” mentre “vedo che i moralisti di quella stagione sono stati sbugiardati, alla luce della storia che avanza qualcuno si è ravveduto, ci ha ripensato, ha detto ‘abbiamo sbagliato'”. Oggi lo scenario politico è “negativo”. Ma per la figlia del segretario socialista del garofano rosso, si deve guardare con ottimismo al futuro: “Perché, se ci sono giovani che vogliono farsi avanti lo facciano, dopo questa ubriacatura nel paese si tornerà a chiedere una politica fatta di coraggio e di responsabilità, io conservo fiducia nell’Italia e negli italiani”. “Bisogna ripristinare la separazione dei poteri, una giustizia che non è una clava utilizzata contro l’avversario politico, ma un servizio reso alle ragioni del cittadino. Tutto ciò va ristabilito, come va ristabilito il primato della politica”, è il suo augurio. Ma non sono le ‘sardine’, questi giovani: “Io penso a quelli che si rimboccano le maniche, che pensano, queste manifestazioni di piazza le abbiamo viste per anni, dal popolo viola ai girotondi, non mi commuovono, sono fenomeni mediatici, etichette senza fondamento che resteranno appiccicate per poco”.

Redazione

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