Bruno Villella: lo strano Strabismo del partito

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio

Bruno Villella, storico esponente del Pd calabrese intervenendo sulla sua pagina facebook con una lunga ed articolata riflessione sull’attuale momento politico che vive il Pd calabrese afferma. “Lo strano strabismo del Pd: mentre si discutono le condizioni e l’opportunità di una alleanza strategica con il M5S, contemporaneamente si persegue una iniziativa che di fatto la certifica. Anche nell’ultima direzione del Pd, il segretario nazionale, Nicola Zingaretti, ha precisato che quella con i 5S non è una intesa esclusiva, ma un possibile allargamento del campo progressista ai grillini. Sia chiaro , io penso che quella con i 5S sia una intesa di governo , nata del tutto incidentalmente e che definirla dopo un mese orizzonte strategico è una pericolosa forzatura e in attesa che si consolidi il percorso nazionale, anche teorizzare, accordi di governo nei territori vada praticato con mille cautele. Ma stiamo allo strabismo . Zingaretti ha chiarito che non bisogna anteporre i 5S al campo progressista. Si parte dal campo progressista per allargarlo ai 5S e ad altre esperienze civiche. In attesa di ulteriori precisazioni , restano tuttavia le abnormi contraddizioni tra la strategia formulata da Zingaretti e come , sin qui, è stata declinata nei territori, a partire dalla Calabria, dove il PD , per gravi errori di direzione politica , vive isolato dal campo progressista e bloccato in attesa dell’esito dei 5S. Si è trattato di un errore marchiano, quello del Commissario calabrese del PD, di non aver partecipato, per ben due volte , al tavolo delle forze progressiste ,già alleate del partito e unitariamente impegnate nel sostenere l’esperienza del governo regionale uscente .Consumando una prassi antitetica con quanto dice Zingaretti ,a proposito del tavolo progressista , nel quale, unitariamente, si verificano i possibili confini di allargamento della alleanza .E’ a questo tavolo che eventualmente dovranno sedere i 5S insieme agli altri alleati. Sta qui la ragione stessa di una alleanza, prima ancora che divenga strategica . A meno che , mentre il PD si interroga su come proceder per strutturare e rendere fecondo questo incontro ,al contrario, nel campo grillino ,non solo non sia stata metabolizzata l’idea del PD come alleato , di più, non sia stata scalfita l’idea propria del movimento sulla neutralità delle alleanze in funzione del raggiungimento di obiettivi unilaterali . Separati in casa . Altro che sintesi avanzata. Un paradosso rispetto all’ammonimento di Zingaretti , a proposito del rapporto PD e 5S : “guai a pensare che sia una mera sommatoria in chiave antisalviana, perché così non si va da nessuna parte”.Di più, il Segretario, mettendo le mani avanti, a proposito dell’alleanza puntualizza, che “sarà certamente un percorso graduale, dove come prima cosa occorrerà verificare se attraverso l’iniziativa unitaria nei prossimi mesi, si riescono a superare diffidenze, pregiudizi, conflittualità distruttive in una evoluzione generale basata sulla ricerca di una sintesi più avanzata”. Obiettivo che va perseguito secondo il segretario del Pd, “con un passo in avanti, allargando il più possibile i confini dell campo progressista. Con il Pd che sia il garante e il baricentro dell’alleanza”. E come si espleta la funzione di Garante e Baricentro della alleanza progressista? Forse isolandosi dalle forze progressiste? Rincorrendo i grillini nelle loro paturnie, al netto della ricerca di intese poltiche e di convergenze programmatiche? Accettandone i diktat , le pregiudiziali , che vengono da soggetti che attualmente non hanno ancora dato alcuna disponibilità ad una alleanza e a sedersi al tavolo con tutte le forze progressiste?. Per ultimo l’on Morra che continua a porre problemi che incidono su aspetti, che al di la del rinnovamento, evidenziano pregiudizi sul profilo e la natura delle ragioni stesse di appartenenze ad una comunità. Altro che alleanza! Allora caro Zingaretti , per perseguire l’obiettivo occorre un sussulto di dignità. E’ ora di dire basta! Si chieda ai 5s, a degli alleati,che sviluppino il senso delle Istituzioni e della responsabilità. Si responsabilità, la stessa che ha avuto il Pd di fronte alla necessità di riconfermare al governo del Paese Conte, Di Maio e compagnia cantando, altrimenti si sarebbe certificato il loro fallimento, insieme a quello della Lega , con la quale hanno governato e condiviso le scelte . Per fare una maggioranza di governo, ad ogni livello è necessario che le forze che concorrono sappiano anteporre agli egoismi di parte gli interessi del Paese o di un territorio. Si ponga al centro la piena consapevolezza che la costruzione della alleanza , non possa essere il frutto esclusivo di incontri ristretti, magari al chiuso, a qualche caminetto romano ,ma un percorso graduale, a partire dai territori. E’ nella specificità territoriale che si realizza, con il concorso di tutti i protagonisti , senza mortificare nessuno, la sintesi più avanzata”. Non si superano con alchimie dirigiste le diffidenze ,i pregiudizi e le conflittualità distruttive , che in Calabria hanno raggiunto cifre ragguardevoli. Falsità ed attacchi al PD , con ogni mezzo senza escludere la via giudiziaria. E’ questo il senso , se si vuole, della ripartenza, che può avvenire solo tra forze che sono disposte a pervenire alla sintesi più avanzata, a partire dalla realtà esistente, abiurando mondi immaginifici , veti e pregiudizi , nonché giustizialismi pretestuosi e contrapposizioni con la società civile,sempre nel reciproco rispetto . Si riparta dal tavolo di centro sinistra, per costruire un accordo politico solido e come dice Oddati ,nella sua intervista di ieri, dalla forte e consapevole proposta di riconferma del Presidente Oliverio. Rimettiamo in gioco il PD calabrese, rimuovendo il suo isolamento dal campo progressista . Serve un partito consapevole del suo ruolo di garante e di baricentro dell’alleanza , che faccia fare passi in avanti, per allargare il più possibile i confini dell campo progressista. Si tratta , sin qui , di un ruolo davvero inedito per il PD Calabrese , ma che potrà svolgere se l’intero gruppo dirigente, con lealtà e rispetto reciproco, farà proprio questo impianto e si impegnerà ad attuarlo. In alternativa? Assisteremo a isteriche quanto inutili fughe per la salvezza personale, atti di codardia e trasformismi. A tal punto, sarà necessitata la definitiva presa d’atto di un fallimento, per altro annunciato e il conseguente tentativo dignitoso di battersi per porvi rimedio in contrapposizione con tutti agli artefici delle macerie. Naturalmente ,noi continueremo a speranza e a batterci affinchè non debba essere questa la strada per rimediare agli errori sin qui consumati dai ben noti protagonisti”.
Redazione

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