River Tribe, un modello di cui esserne fieri

pubblicato da Redazione
river tribe

In questi ultimi giorni dove vengono facilmente veicolate più le notizie di carattere allarmistico che altro, non possiamo non raccontare la straordinaria storia di questa giovane azienda Calabrese che sta compiendo un miracolo in termini di evoluzione e una rivoluzione in termini di turismo outdoor internazionale.

River Tribe nasce dall’idea di Antonio Trani, sportivo professionista amante dell’avventura, grazie al rafting, passione nata sul fiume Lao, a 21 anni va in sud America e da li inizia uno straordinario viaggio che lo porta in alcuni degli angoli più nascosti della terra viaggiando per fiumi.

Lavora e fa spedizioni in Argentina, Chile, Perù Bolivia, Brasile, Messico, Costa Rica, Usa, Nepal, Marocco, India, Cambogia e Thailandia. Alcune delle spedizioni sono considerate tra i primi 5 viaggi di rafting più estreme al mondo, tra queste ha attraversato anche il Colorado nel Grand Canyon navigando 450 km in 25 giorni, oltre ad aver lavorato nei maggiori fiumi Himalayani.

Grazie a questa profonda esperienza e passione maturata nei tanti viaggi, oltre ad essere maestro yoga riconosciuto da diverse scuole internazionali, decide di tornare a CASA in Calabria a Laino Borgo, il paese dove e’ cresciuto, e fonda River Tribe, dove mette insieme tutte le esperienze maturate durante i suoi viaggi nel mondo, rivaluta un area abbandonata da 20 anni e divenuta una discarica di comodo a cielo aperto, in soli 3 anni viene definito “1° centro outdoor in Europa” dal “National Geographic Traveller UK June edition 2019” per numero di attività proposte eco sostenibili e per il “concept unico al mondo”, notizia per altro ripresa anche dal Travel Magazine del “The Guardian”, il suo racconto ha emozionato al Festival dell’ospitalità a Nicotera e ultima importante partecipazione e’ stata al BTO di Firenze nel Panel dedicato all'”Undertourism”, riscuotendo un grandissimo successo, definito  modello innovativo e inoltre il SOLE24ORE definisce l’esperienza di Antonio fuori dall’ordinario rendendo River Tribe tra le migliori esperienze trasformative in Italia.

Antonio ha dichiarato ” avevo un sogno e l’ho condiviso con i miei amici che oggi sono soci, potevo scrivere un libro raccontando le diverse avventure, ma in realtà ho voluto creare un luogo che servisse da esempio e da stimolo rompendo un po’ i soliti luoghi comuni che al sud non si riesce a fare nulla senza i necessari supporti  e che si e’ costretti a lasciare la propria terra per trovare lavoro, il concept River Tribe mette insieme attività d’avventura a quelle olistiche con lo scopo di avvicinare le persone alla natura e di conseguenza a se stesse creando un esperienza che alimenta soprattutto lo spirito”
Oggi Antonio ha inviti da alcune delle migliori università italiane ma anche internazionali per continuare a parlare di quello che oggi e’ un modello innovativo nato da 0 e soprattutto per stimolare molti giovani.

La Calabria è fatta anche di queste grandi storie che meritano di essere raccontate.

La Redazione

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