La Chiesa, Bergoglio, Salvini e il Cardinale

pubblicato da Gianfranco Bonofiglio

Con questo primo scritto inizia la collaborazione con la Voce della Calabria di una firma prestigiosa del mondo degli editorialisti in Italia. La firma di Mauro Mellini, 92 anni, avvocato penalista e famoso giurista, deputato per ben quattro legislature, fondatore con Marco Pannella  del Partito Radicale, componente del Consiglio Superiore della Magistratura, saggista ed autore di una sterminata bibliografia sul garantismo del quale è uno strenuo difensore, avvocato di Enzo Tortora, fondatore di Giustiziagiusta, solo per citare una piccolissima parte della vita di un uomo che per la giustizia ha dedicato la sua lunga e laboriosa vita. Orgogliosi di tale firma la Redazione tutta del La Voce dell Calabria.it accoglie entusiasta una collaborazione di così alto prestigio.


Da tempo mi capita di domandarmi se la Chiesa di Papa Bergoglio sia la stessa di quella dei suoi predecessori, di quella di Pio XII, di Pio X, di Benedetto XVI, di Pio IX, di Leone XII etc. etc. Tutti con la loro dose di infallibilità che li avrebbe assistiti proclamando come dogmi tutto ed il contrario di tutto. Non è che io logori il mio già abbastanza esaurito cervello per cercare la soluzione del problema dell’infallibilità degli opposti. Fatti loro. E per me sono una questione di scena. Tanto una cosa è certa: se c’è questa perentoria e contraddittoria infallibilità, basterà evocare il contrario dei miei pensieri ed eccone l’esempio. Ma le cose si complicano. Ora viene fuori che ad essere, se non “infallibile”, ma Cristiano Cattolico Apostolico Romano figlio prediletto o quasi della Chiesa è o sarà presto Matteo Salvini. Non lo ha detto Salvini stesso, non lo ha detto nemmeno il suo padrino Berlusconi. Lo ha detto un Cardinale di Santa Romana Chiesa, uno che molto ha contato e molto conta: Sua Eminenza il Cardinale Ruini. Bisognerà tendere una mano a questo caro figliolo ha detto Sua Eminenza. Ecco la risposta a chi si era permesso di criticare quell’andare a parlare ai comizi con il rosario, pronunziando giaculatorie e mandando casti bacetti verso il Cielo. E’ cambiato Salvini o è cambiata la Chiesa? Diciamo che il Papa non è più lo stesso e che Salvini ha molto dei capataz del Sud America con i quali Bergoglio era abituato ad usare la sua e l’altrui infallibilità. Molti cattolici “cristianos viejos” come si diceva una volta in Ispagna e quindi dalle parti di Francesco, avranno in cuor loro protestato udendo di essere inquadrati nelle schiere del novello Goffredo di Buglione (BU….). E le proteste si sono fatte e si faranno sentire. Zitti voi! Ne volete sapere più del Cardinale? Chi sa come ci sarà rimasto l’altro Matteo, che giaculatorie e rosarii li ha sempre riservatamente maneggiati. Ma dovrà rendersi conto che il figliol prodigo è quello per il quale, al ritorno alla casa del Padre, si deve uccidere il vitello grasso. Sono finiti i tempi in cui suddito fedele del Papa, si nasceva e poi ci si diventava ancor più tra Parrocchia, Boy-Scout, Azione Cattolica, ritiri ed altre consimili esercitazioni del corpo e dell’anima. Del resto, gli ubbidienti concorrenti di Salvini non se l’avranno a male per questa segnalazione così autorevole in favore di un ultimo arrivato. Del resto, Salvini è chiara espressione del populismo cattolico. Oggi lo protegge il Cardinale Ruini. Un tempo lo avrebbe sostenuto, anzi lo avrebbero preso al loro servizio armato il Cardinale Ruffo ed altri consimili Eminenze. E avrebbero marciato insieme a levar forche per gli eretici, i peccatori, i Massoni, i Giacobini. Cambiano i tempi. Quel che varia sono, a ben vedere, le forche e la gente da impiccare. I populisti, i briganti, i Lazzaroni, sono più o meno gli stessi.
Questa è dunque la situazione. Questa è l’Italia. “Così è, se vi pare”, diranno a noi quelli che ci considerano eterni scontenti. Questa sarà pure l’Italia, ma c’è chi può permettersi un’Italia diversa. Noi, se non altro, ce la vogliamo sognare. Ma c’è chi ritiene di potersela acquistare, come se si trattasse di un giocattolo nuovo. Berlusconi, al quale questa nostra Italia ha, a dire il vero, lasciato che si facessero gran brutti scherzi, senza aspettare che la sorte, la storia, la cambino, se ne sta facendo un’altra. Ha fondato “L’altra Italia”. Anzi, pare, più di una, per il Nord, per il Sud, per le Isole etc. Se lo può permettere. Per lo meno di sognarsela. Per noi l’Italia è questa, non ce n’è un’altra e nemmeno vogliamo immaginarcela. Solo che la vorremmo un po’ diversa. Migliore. Ma questa e solo questa. Non un’altra. Perché, bene o male, quali che siano i malanni che in essa ci sono riservati, di essa siamo Figli. Viva l’Italia!
Mauro Mellini

Articoli correlati