Circolano i nomi di Pino Iacino, ex sindaco di Cosenza nel 1975, quando Oliverio aveva 22 anni e studiava da consigliere regionale per come poi venne eletto nel 1980, a soli 27 anni, nella lista del vecchio Pci nella sua San Giovanni in Fiore, l'ex Stalingrado "rosso fuoco" della Calabria e di Maria Francesca Corigliano, già assessore provinciale negli anni in cui Oliverio era alla guida della Provincia di Cosenza.
L'ultima perla di Oliverio è stata la nomina del consigliere regionale Francesco D'Agostino alla Presidenza della Commissione Riforma che era presieduta dal consigliere Baldo Esposito, eletto nell'Ncd nel 2014 e poi traghettato in Forza Italia dopo la decisione del sottosegretario Antonio Gentile, ancora in carica con il Governo Gentiloni, di aderire al partito di Silvio Berlusconi.
Completamente inutili le proteste del consigliere Esposito che ha sostenuto che "l’ennesima dimostrazione di arroganza politica, in realtà lasci trasparire tutta la debolezza di questo centrosinistra, del resto già sancita dagli elettori calabresi. Con questa sgangherata riedizione della “presa della Bastiglia”, qualcuno ha forse pensato di portare a casa un risultato utile a rafforzare la maggioranza ma, in realtà, questa triste pagina di politica appare più come l’ultimo canto di un cigno morente che, anche laddove riuscisse a terminare la legislatura, sarà inevitabilmente spazzato via dal responso delle urne".
Redazione